
Venerdì 16 maggio, mentre infuriavano le polemiche sul caso Berluconi-Lario-minorenni, il presidente emerito della Repubblica,
Francesco Cossiga, ha consigliato al premier di non far approvare nessuna legge bavaglio sulla stampa. Secondo Cossiga, per evitare l'uscita di articoli di cronaca sgraditi, si possono benissimo usare altri metodi. Primo fra tutti il
ricatto. Spiega, in proposito, l'ex capo dello Stato: «Si chiama un giornalista e gli si dice: "La smetti di pubblicare queste notizie? Ah no? Allora do alcune notizie su di te e sulla moglie e le figlie del tuo editore a un giornale concorrente. E poi dico al tuo editore che le ho pubblicate e che tu lo sapevi"».
Nessuno oggi è in grado di dire se il suggerimento di Cossiga sia stato seriamente preso in esame da Palazzo Chigi. O se, come non appare improbabile, le parole dell'ex presidente siano invece servite per tentare di
disinnescare una manovra già in atto. Resta comunque un fatto. Le uscite di questo tipo segnalano quale sia la concezione della libertà d'informazione propria a buona parte delle nostre classi dirigenti.
Proprio ieri, in occasione della conferenza stampa in cui si è scagliato contro i magistrati "colpevoli" di aver condannato per corruzione il suo avvocato
David Mills, Silvio Berlusconi ha detto: «Se Repubblica cambiasse atteggiamento potremmo trovare un accordo».
L'oscura proposta, subito respinta al mittente dal direttore del quotidiano,
Ezio Mauro, è emblematica.
Per il Cavaliere i media sono sempre fatti e diretti da persone
che perseguono fini diversi dal diritto-dovere d'informare. Da gente che per qualche prebenda per sé o per il proprio editore è disposta a chiudere un occhio, anzi due, su ciò che sta accadendo nel Paese. Spesso, bisogna dirlo, questo è vero. Ma non sempre. E questo ci deve bastare per tener viva una non irragionevole speranza.
(Vignetta di Bandanas)
Segnalazioni
Democratici anonimi - il gruppo di sostegno per chi vuole smettere... guarda il video
Sentenza scan-da-lo-sa - di Carlo Cornaglia
A L’Aquila c’è un nuovo terremoto
per la motivazion della sentenza
che narra Mills, legal molto devoto,
corrotto a quanto par da Sua Indecenza.
Finalmente qualcuno lo ha incastrato,
con il lodo si salva Berlusconi
che vien dalla sentenza sputtanato,
pur senza la condanna alle prigioni.
Leggi tutto
La verità mai raccontata sugli scandali finanziari e politici della Chiesa - di Gianluigi Nuzzi
Guarda il trailer e consulta l'archivio segreto online nella rubrica curata dall'autore
La presentazione del libro a Milano - giovedì 21 maggio ore 18
Premio Ischia: le news dei blog le voti tu
Partecipa
alla prima votazione on line per determinare il vincitore del
riconoscimento speciale “Blog dell’anno”, assegnato a mezzo di
votazione on-line, alla quale possono partecipare tutti gli utenti
internet con il solo vincolo di un voto espresso per ogni singola
persona.