
Ci eravamo ripromessi di
parlare bene dei politici, quando ne avessimo trovato qualcuno che se lo meritava. Bene, ogni tanto lo facciamo. Ieri gli amici di
Articolo21 mi hanno chiesto un parere sulla
lettera inviata al loro sito da
Antonio Di Pietro, che facendo proprio il programma dell'Associazione
in materia di legalità e libertà d'informazione, offre un posto d'onore nelle sue liste a chi, come per esempio
Beppe Giulietti, volesse entrarvi da indipendente per proseguire la battaglia nel prossimo Parlamento. Giulietti ha aperto una sorta di
"primarie" online per chiedere agli amici del sito che cosa ne pensano.
Personalmente penso questo:
"Siamo un paese strano, nel senso che il programma di Articolo21 dovrebbe essere alla
base dei programmi di tutti i partiti, di destra e sinistra. Perchè quel programma è la traduzione in lingua moderna dell'articolo 21 della
Costituzione, di un paio di sentenze della Corte costituzionale e di una sentenza della Corte di Giustizia Europea. Invece non è entrato in nessuno dei programmi che finora avevamo letto sui giornali. Meno male che c'è un piccolo partito, almeno uno, che l'ha preso sul serio e lo vuole portare in Parlamento. E quindi
chiunque sia a rappresentare questo programma è il benvenuto nelle liste e nel futuro Parlamento. Se poi questo qualcuno si chiama pure Beppe Giulietti, che a queste battaglie ha dedicato qualche anno della sua vita e qualche
centimetro cubo di fegato, tanto meglio. Penso che nel prossimo Parlamento, sia che vinca Berlusconi sia che vinca il centrosinistra, ci sia
bisogno di sentinelle e di rompicoglioni sui fronti più scoperti e dimenticati, come quelli della
legalità e della
libertà di informazione. Che poi sono la stessa cosa".
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