
Un lettore domanda: “Non è esagerato parlare di fascismo sul caso Salerno-Catanzaro?”. Penso di no.
Neppure il fascismo osò intromettersi in indagini in corso e nell’autonomia dei magistrati come sta facendo il governo col consenso di
Pd, Anm e Csm.
Mussolini istituì il Tribunale Speciale per i reati politici, ma per
quelli comuni non intaccò l’indipendenza togata. Quel che sta accadendo
contro la Procura di Salerno non ha precedenti.
Alfano
vuole trasferire i pm Apicella, Nuzzi e Verasani per “assoluta
spregiudicatezza”, “mancanza di equilibrio”, “atti abnormi nell’ottica
di un’acritica difesa di
De Magistris e con l’intento di
ricelebrare i processi a lui avocati”. Per la prima volta nella storia
repubblicana, e pure monarchica, un ministro chiede di punire dei
magistrati perché il contenuto delle loro indagini
non gli garba.
Presto trasferiranno i giudici perché le loro sentenze non piacciono al
governo. Anziché insorgere contro questo abominio illegale e
incostituzionale,
l’Anm “prende atto con soddisfazione della
tempestiva iniziativa del Csm e del Ministro della Giustizia”. Nel
2001, quando il Senato censurò un’ordinanza del Tribunale di Milano,
l’Anm si dimise come nel 1924, quando si era sciolta dopo il delitto
Matteotti e la svolta autoritaria. Ora, all’ennesima svolta
autoritaria,
nessuno protesta e l’Anm plaude “soddisfatta”.
Poche ore dopo il Riesame di Salerno, unico tribunale abilitato a
giudicare il merito del sequestro delle carte Why Not, lo conferma in
toto. Ora si attende il trasferimento dei tre giudici del Riesame per
aver osato dare ragione ai pm.
(Vignetta di Molly Bezz)
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