
Nel 2005 se l'era presa con
Giorgio Bocca e le sue inchieste sulla crisi della metropoli. «Abbiamo capito,
Napoli è finita e noi stiamo per morire. Facciamo gli scongiuri, così ci salviamo», aveva
gracchiato con sarcastico disprezzo. Subito dopo aveva allargato il tiro a un po' tutti i quotidiani nazionali «dolendosi», come recita un'agenzia Ansa, «degli articoli che parlano di Napoli come di una
città in preda al degrado». Poi, in un'intervista a
Repubblica, aveva sparato a zero anche contro l'autore di Gomorra,
Roberto Saviano: «Qui si continua a guardare Napoli con occhi strabici. C'è lo strabismo di una certa stampa. Quel Saviano, poi ha una
fissazione per Napoli».
Infine era andata allo scontro frontale con
Annozero e
L'Espresso mollando un uno-due destinato a fare epoca. Prima il destro: «Penso ad un'azione civile di risarcimento nei confronti di
Michele Santoro e dei responsabili di rete. La stampa è libera, ma se lui ha il diritto di denigrare in televisione la nostra città io ho il dovere di difendere Napoli e i napoletani». E poi il sinistro: «Quelli de
L'Espresso buttano altro fango con un ennesimo scoop mancato costruito a tavolino».
Oggi, dopo essere arrivata a
polemizzare con l'ambasciata Usa che consigliava i turisti a stelle e strisce di stare alla larga da Napoli per questioni di salute, il sindaco
Rosa Russo Jervolino, si ritrova
seduta su un immenso cumulo di spazzatura. Verrebbe da dire che se lo merita, se non fosse che con tutta quella monnezza ci devono fare i conti anche i cittadini.
I napoletani, infatti, di
responsabilità ne hanno di certo molte, ma non quella di non aver saputo scegliere. Da una parte avevano il centrosinistra, con i
Bassolino, le Iervolino ed i Mastella. Dall'altra il centrodestra con il sempre giovane
Paolo Cirino Pomicino e l'indimenticato "mister 100.000 preferenze"
Alfredo Vito, nel '94 reo confesso di una quindicina di diversi episodi di corruzione, ma prontamente candidato in Forza Italia. Infine al centro, o se preferite ovunque, il senatore
Sergio De Gregorio, dipietrista per un solo giorno (quello delle elezioni). Tenuto conto del campionario umano era insomma impossibile pretendere che l'elettore medio procedesse con la raccolta differenziata.
Segnalazioni
Il 10 gennaio al Teatro Quirino di Roma, Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio presentano Mani sporche insieme a Roberto Scarpinato, Procuratore aggiunto Antimafia di Palermo e David Lane, corrispondente dall'Italia dell'Economist.
Peter Gomez a La7 - guarda il video